La letteratura era cosa da uomini, una scrittrice donna era fonte di scandalo. Chi ha tentato di farsi largo in questo mondo a volte sceglieva nomi maschili per potersi confrontare liberamente con i colleghi uomini: Charlotte Brontë divenne Currer Bell, Mary Ann Evans divenne George Eliot. La predominanza maschile in questo campo rimase invariata fino a pochi decenni fa e solo con la rivoluzione sessuale e le rivendicazioni femministe le cose iniziarono a cambiare. Decine di scrittrici in quegli anni rianimarono il movimento femminista, e alcune tra le voci più forti si trovavano nella fantascienza, tra le altre Ursula Le Guin, Octavia Butler, Marion Zimmer Bradley e… James Tiptree Jr, nome di penna di un’anonima impiegata statale, Alice Sheldon, una delle autrici di fantascienza più influenti di sempre. In suo onore venne istituito il James Tiptree Jr. Award, riconoscimento secondo solo a Hugo e Nebula nel mondo della fantascienza.
Dagli anni ’70 a oggi la situazione è cambiata. Il marketing delle grandi case editrici è molto attento ai nomi degli autori, cercando di individuare tendenze in grado di far vendere qualche copia in più.
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